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Furlan (Esercito Silvio): “Impeachment Napolitano? C’è tutto. Ieri ho incontrato Berlusconi. Al voto anche subito”

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furlanL’ imprenditore Simone Furlan, fondatore dell’Esercito di Silvio, viene contattato da IntelligoNews per parlare della notizia più calda dell’attualità politica: le conversazioni, già nel 2011, tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Mario Monti. Secondo il libro di Alan Friedman, il Capo dello Stato sondò la disponibilità del professore a ricoprire il ruolo di futuro premier.

Furlan parla di «regia occulta», di «politica attiva di Napolitano», di «Berlusconi che diceva la verità» e poi dà l’affondo: «Credo che l’impeachment ci sia tutto». Poi avverte che ieri ha cenato con il Cavaliere…

Dal libro di Alan Friedman, per bocca degli stessi protagonisti, emergerebbe il ruolo da regista del presidente della Repubblica. Nel 2011, quando incontrò Mario Monti, il tema fu la futura quello della futura leadership. Cosa ne pensa?

«Ho sempre sostenuto che Napolitano sia il peggiore Capo dello Stato che abbiamo avuto nella storia della nostra democrazia. Ha mostrato più volte di essere andato al di là di quelle che sono le prerogative del Presidente della Repubblica. E se fosse vera questa notizia, che ho sentito anch’io, sarebbe dimostrato che Giorgio Napolitano ha scelto di fare politica attiva e che c’era un disegno dietro. Quello che abbiamo sempre sostenuto con forza, insomma».

Il presidente Berlusconi denuncia da tempo l’operazione di destabilizzazione esterna che subì il suo governo…

«Napolitano dimostrò in diverse occasioni questo tipo di atteggiamento. L’ostinarsi a difendere quello che è stato il suo governo, compreso quello Letta voluto e difeso da lui e di cui stiamo vedendo i risultati, è stato ed è evidente. Berlusconi diceva la verità quando asseriva giustamente di vedere dietro questo disegno, che dura da qualche anno, una regia occulta. Mi fa piacere se vengono fuori le prove».

Nel caso fosse tutto provato, Forza Italia potrebbe pensare di votare l’impeachment?

«Credo che l’impeachment ci sia tutto. Parlo a livello personale e ovviamente nel caso in cui fosse palesato il suo non rispetto delle prerogative del Capo dello Stato. A quel punto non sarebbe più un garante, ma uno schierato. Al posto suo avrei la dignità di dimettermi, dopo di che se non lo facesse, si dovrà valutare l’ipotesi di impeachment, che il MoVimento 5 Stelle ha già sollevato».

Tito è ancora Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. Come è possibile che nonostante gli appelli per la revoca del titolo, nessuno abbia ancora provveduto ad annullarla?

«Sarebbe un gesto dovuto per il rispetto delle famiglie che hanno sofferto questa tragedia. Una tragedia che ha la pari dignità delle altre tragedie. L’attenzione dovrebbe essere la stessa, difficile giustificare che uno Stato possa dare un’onorificenza a qualcuno che ha perpetrato certe nefandezze».

Perché la sinistra nasconde più facilmente la testa nella sabbia quando si parla di storia?

«Hanno un conflitto interiore, che è il fatto di non volersi confrontare con la loro storia che ha fatto fin troppe vittime. La destra, che ha una storia più recente, l’ha metabolizzata invece. Mentre un comunista non vuole definirsi comunista, un berlusconiano è fiero di farsi chiamare berlusconiano. Loro hanno il paravento radical-chic, non hanno ancora digerito il loro percorso, da dove vengono».

Renzi detta condizioni e dà l’ultimatum al governo. Che ne dice?

«Io credo che stia diventando ridicolo il siparietto all’interno del Pd. Voglio dire: questo governo è lì e il socio di maggioranza è il Pd, è paradossale che il segretario del partito democratico spari sul premier del suo partito. Facciano un po’ di chiarezza al loro interno. E comunque mettano le carte allo scoperto sopra il tavolo. Vorremmo capire, poi, se Renzi voglia andare a fare il presidente del Consiglio senza passare per la legittimazione popolare, o cosa vuol fare… Qual è la volontà? Facciano una proposta per il Paese, mentre loro giocano le aziende chiudono, come imprenditori la burocrazia ci soffoca».

Sarebbe meglio andare al voto a questo punto?

«Io andrei al voto domani mattina. Anche con questa legge al limite. Parlo da imprenditore. Mi sono confrontato anche ieri sera con una serie di amici imprenditori che dicono di andare subito al voto. Facciano la legge elettorale se l’accordo è vicino e si vada al voto».

Quando rivedrà Berlusconi?

«Berlusconi l’ho incontrato ieri sera».

Novità?

«No, abbiamo fatto una cena cordiale con alcune persone».

Siete pronti al voto?

«Stiamo lavorando alacremente, soprattutto stiamo impostando tutta la parte movimentista dei club, della base, ricucendo quel rapporto che il Pdl aveva perso. Siamo prontissimi secondo me».


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